ARTE SCENICA ...VERSO UN'ARTE OGGETTIVA PER L'INTERPRETE DEL FUTURO

DOCENTE

GIAN FRANCO ZANETTI

Regista


PERIODO

dal 15-07-2014 al 20-07-2014


SCADENZA ISCRIZIONE

01-07-2014


QUOTA PARTECIPAZIONE

€ 180.00


QUOTA ISCRIZIONE

€ 50.00


QUOTA UDITORE

€ 100.00


NOTE

Collaboratore al pianoforte M° Sem CERRITELLI - La quota di partecipazione è comprensiva del pianista accompagnatore



GIAN FRANCO ZANETTI

Laureato al DAMS dell’Università di Bologna in indirizzo Spettacolo (1980), è titolare della cattedra di Arte Scenica presso il Conservatorio “B. Maderna” di Cesena, già titolare del Conservatorio “L. Marenzio” di Brescia e “C. Pollini” di Padova.
Dirige da oltre due decenni per il teatro di prosa e per la RAI allestimenti e registrazioni radiofoniche di testi della drammaturgia contemporanea interpretati da affermati protagonisti della scena italiana. Per il teatro lirico ha curato la regia di varie opere di repertorio (Monteverdi, Mozart, Wolf-Ferrari, Galuppi, Piccinni, Rossini, Verdi, ecc.).
Ha unito all’attività artistica della regia teatrale, un percorso formativo attraverso le tappe esperienziali della Metafisica indiana, dei work-shops della Comunità di Findhorn (Scozia), della formazione in Psicosintesi, della spiritualità francescana e del Sufismo.
Negli ultimi anni il suo interesse professionale si è focalizzato sui temi del sacro e delle forme tradizionali, volto a definire e a diffondere le coordinate di un possibile teatro del futuro, soprattutto per il teatro in musica, vera forma di teatro tradizionale d’Occidente.
“Il cantante della Luce” è stato condotto per due edizioni a Sirmione sul Garda, in altre sedi italiane, e all’Accademia Nazionale di Musica ”Jazeps Vitols” di Riga (Lettonia).
Il Curriculum dettagliato è disponibile qui:

curriculum

IL CANTANTE DELLA LUCE

La Teoria del Canto Lirico applicata ai Cinque Elementi.... verso un'arte oggettiva per l'interprete del futuro

La Master Class è rivolta a giovani cantanti lirici che abbiano all’attivo una matura acquisizione della tecnica vocale e un minimo di esperienza interpretativa. Il lavoro non interferisce con le tecniche di canto ma interviene essenzialmente sulla qualità dell’interpretazione, al fine di lasciar emergere tutta la potenzialità dei contenuti luminosi propri del linguaggio musicale. La tecnica vocale lavora sul piano fisico, esteriore, mentre nel seminario si affronterà la dimensione interpretativa e interiore del cantante, data dalle intenzioni e dai significati delle frasi musicali.
L’interprete teatrale, a differenza di ogni altro artista, ha fusi (e spesso confusi) in un’unica entità il soggetto creatore, cioè la propria persona, e l’oggetto creato, cioè il personaggio; il suo approccio interpretativo è quindi generalmente istintivo, basato su vecchi parameri che non conoscono le leggi dell’interpretazione scenica e in particolare di quella musicale. Senza questa consapevolezza dello “strumento” che si sta suonando (cioè la propria persona) e le proprietà “sottili” del linguaggio musicale, il cantante lirico difficilmente sarà in grado di esprimere il valore “magico” del suo mezzo espressivo, quello che il mito di Orfeo, il cantore capace di disperdere le oscurità del regno delle ombre, ci racconta da secoli.
Partendo dall’analisi del testo, si giungerà a trascendere il testo stesso, per lasciar emergere quei contenuti luminosi propri del linguaggio musicale. Esso, infatti, è ben diverso da quello drammaturgico, da cui il compositore parte per la sua creazione. La drammaturgia tratta di vicende umane e terrene, ed è un linguaggio concreto e figurato, mentre la musica proviene da una dimensione più elevata, astratta ed universale, che racconta un mondo di luce di cui la condizione umana è un pallido riflesso; abbassare la musica a questo livello significa zavorrarne le qualità elevate e ridurre enormemente il suo effetto sugli ascoltatori.
Nel nostro lavoro cercheremo di distinguere i flussi energetici delle singole frasi musicali utilizzando la teoria dei Cinque Elementi, una modalità semplice ma efficace per individuare nella musica quei “contenuti del sentimento” che ne fanno l’Arte interiore per eccellenza. Nella sinergia che nasce fra l’analisi psicologica del testo e l’ascolto dei contenuti energetici e interiori presenti nel brano lirico, resi attraverso la forza evocativa delle immagini, si situerà tutta la forza espressiva della creazione del cantante.
L’interprete allora, attraverso un lavoro interpretativo riqualificato e consapevole, potrà farsi, come per Orfeo, “Cantore della Luce”, e il suo canto, ricondotto alla originaria purezza degli archetipi, potrà ridonare agli ascoltatori quei contenuti di Verità, Bontà e Bellezza che appartengono alla musica e quel mondo spirituale da cui essa proviene e del quale è manifestazione.




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